Alimentazione

5 tattiche per riconoscere i veri pistacchi di Bronte

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Il pistacchio di Bronte è diventato onnipresente: lo si può trovare quasi in ogni gelateria e supermercato, nonostante la produzione di Bronte sia locale e limitata. Citare un territorio di eccellenza senza dubbio conviene a chi vende, ma chi acquista dovrebbe fare attenzione e assicurarsi che si tratti di un vero pistacchio Dop.

La produzione di pistacchi rappresenta per Bronte (provincia di Catania) un’importante fonte di reddito, tanto che il pistacchio viene soprannominato l'"Oro Verde", per il suo alto valore commerciale. Il pistacchio di Bronte è una varietà a Denominazione di origine protetta (DOP) e anche Presidio Slow Food. Questo prodotto deve il suo pregio alla ricchezza della terra lavica in cui è coltivato tradizionalmente, con l'innesto della varietà bianca su piante selvatiche di pistacia terebinthus.

A Bronte il pistacchio viene raccolto solo ad anni alterni (da TUTTI i produttori), da fine agosto a settembre, per limitare lo sviluppo di parassiti e tutelare la qualità del prodotto. Ogni due anni, quindi, i frutti raccolti a mano sono liberati meccanicamente dal mallo, la pellicola che avvolge il guscio, e fatti essiccare per tre giorni in pieno sole, sorvegliati attentamente e protetti se non c’è il sole, per evitare che assorbano umidità. Dopo questo passaggio, i pistacchi vengono riposti in locali coperti e mantenuti a una temperatura inferiore ai 15°.

Se è vero che la città di Bronte ha saputo sfruttare questo vantaggio e conta a oggi oltre mille produttori, è anche vero che nella cittadina siciliana si è sviluppata un’industria che lavora e confeziona anche pistacchi di altre provenienze. Questi prodotti possono legalmente essere venduti come “prodotti confezionati a Bronte” e questo può trarre in inganno il consumatore. Anche perché su semilavorati - per esempio sulle paste di pistacchio vendute alle gelaterie, creme, pesti o snack - la commissione europea non prevede l’obbligo di indicare la provenienza della materia prima (come per tutti i prodotti mono ingrediente o con ingrediente principale superiore al 50%, con l’eccezione di pasta e latticini).

Ecco allora i consigli per essere certi di saper riconoscere un vero pistacchio di Bronte a prima vista, e per non rischiare inganni al momento dell’acquisto di prodotti derivati dal pistacchio!

1# Denominazione “Pistacchio verde di Bronte DOP”

In prima regola, se non si può risalire alla vista o al sapore del pistacchio contenuto nella confezione, bisogna leggere molto attentamente le etichette. Sì, con grande attenzione. In commercio si trovano molte diciture generiche come “Pistacchi siciliani” o “Pistacchio di Bronte”. Ma queste non possono essere sufficienti per gli intenditori. Altre volte, si può trovare la scritta “Bronte” nella sede dell’azienda produttrice, il che è ovviamente legittimo, ma non è garanzia del fatto che il frutto provenga dalla città etnea. Il pistacchio di Bronte avrà sempre la denominazione “Pistacchio Verde di Bronte DOP”.

2# Colore verde e viola

La forma è allungata e sottile, ma questo non basta a distinguere il pistacchio di Bronte dagli altri, ad esempio da quello greco, che ha una forma simile. Allora possiamo fare caso al colore: la buccia interna tende al viola/melanzana e al verde chiaro; al suo interno, il color verde smeraldo è caratteristica intrinseca di questo pistacchio: non troviamo mai il giallo, al limite del verde chiaro.

Se volete acquistare la granella, consiglio di fare caso al colore viola, comunque visibile, e soprattutto al verde, diffidando dalle granelle giallastre.

3# Forma allungata

La forma è una caratteristica molto evidente di questo pistacchio, spesso però non è sufficiente da sola a determinarne la provenienza da Bronte. I pistacchi greci, per esempio, come dicevamo sono simili alla vista. In ogni caso, se ci troviamo di fronte a pistacchi tondeggianti, non saremo di sicuro davanti a pistacchi brontesi. La forma dei pistacchi di Bronte è lunga e sottile, per intenderci, quasi fossero dei chicchi di riso giganti. Se invece ci troviamo davanti a pistacchi col guscio, bisogna prestare attenzione alle estremità: la forma sarà concava, come per proteggere il frutto.

4# Gusto dolce

Il gusto del pistacchio di Bronte tende al dolce, sia al palato sia subito dopo, nelle vie retronasali. L’aroma è così spiccato che questo pistacchio non necessita di essere salato.

5# Prezzo elevato

Il pistacchio a Bronte c’è sempre stato, ma la notorietà attuale risale agli ultimi dieci anni. Questo meraviglioso frutto dell’Etna, che un tempo costava quanto il frumento, oggi parte da un costo di 40 euro al kg, arrivando fino a 96 euro al chilo da Eataly, molto elevato. In ogni caso, diffidate da chi vi propone un prodotto dal prezzo troppo basso.

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